«UN MONDO DI SAPORI» È UN’INIZIATIVA PROMOSSA DA SERENISSIMA RISTORAZIONE NELL’AMBITO DEI PROPRI SERVIZI DI RISTORAZIONE SCOLASTICA, per promuovere la multiculturalità alimentare, portando in evidenza le caratteristiche delle principali etnie presenti nel Comune di Roma.
Sebbene influenzata dalla contaminazione turca, anche la cucina albanese appartiene ai gruppi presenti nella Dieta Mediterranea, basandosi sull'importanza di olio d'oliva, frutta e verdure, carne e pesce.
Tra i piatti più rappresentativi troviamo:
Dolmadakia, involtini di foglia di vite ripieni di carne macinata, riso o di verdure, spezie orientali e spesso accompagnati da salsa yogurt.
Tarator, zuppa fredda con yogurt, cetrioli, aglio, noci, aneto, olio.
Börek, torta salata ripiena di formaggi, carni macinate, verdure a foglia e erbe selvatiche.
Gyros, il cosiddetto «kebab».
Kufta, polpetta di carne d’agnello.
Tavë Kosi, timballo di riso e carne d’agnello in una salsa densa composta da yogurt, farina, burro e uova.
Trahana, semolino composto da varie versioni di materie prime disidratate (tra cui yogurt e grano) che viene allungato in bordi o zuppe.
Baklava, dolce di finissima pasta filo con ripieno di pistacchi, bagnata da uno sciroppo di zucchero.
Kadaif, fili di pasta che fungono da base per diverse varietà di dolci.
Tulumba, dolce dall’impasto a base di amido e yogurt, fritto e imbevuto di sciroppo zuccherino.
Nel 1997 l’Albania ha visto la caduta della propria dittatura, un periodo di vuoto del governo (Anarchia Albanese) e l’instaurazione della Repubblica Democratica.
Le influenze greche, romane e mediorientali caratterizzano i patrimoni culturali albanesi. Tra le principali risorse UNESCO in Albania troviamo diversi patrimoni naturalistici, tra cui la catena montuosa dei Carpazi, dagli anfiteatri romani (quello di Durazzo) ai resti dei templi greci (di Apollonia), fino a castelli (il Castello veneziano di Bashtovë) e alle tombe di antichi Re (Selcë e Poshtme).
Il calcio è lo sport più popolare dell’Albania, mentre vengono praticati anche altri sport quali la pallavolo, la pallacanestro, il tennis, il rugby.
Anche gli sport olimpionici sono molto seguiti in Albania, tra cui l’atletica leggera e gli sport acquatici (nuoto, pallanuoto e tuffi).
La cucina bengalese riflette le origini coloniali britanniche, in quanto contiene gli ingredienti che per secoli hanno caratterizzato i rapporti commerciali tra più Paesi.
Spezie, riso e estratti di frutta sono tra gli ingredienti più utilizzati.
Tra i piatti più rappresentativi troviamo:
Gustor torkari, il cosiddetto «pollo al curry»
Dim Buna, curry con uova sode
Muglai, un tortino fritto, farcito con uova e spezie
Murali, un dolce ricoperto di zucchero, friabile che assomiglia ai nostri grissini
Gelapi, dolce ricoperto di caramello a base di patata bollita
Khichuri, piatto speziato di riso e legumi
Polau, piatto a base di riso con cardamomo e cannella
Chingri Malai curry, gamberetti speziati al curry, solitamente accompagnato con riso bianco
Dal, tipica zuppa di lenticchie
Ilish, pesce fritto con curcuma
Mishti doi, yogurt dolcissimo
Amer shorbot, succo estratto dal mango
Tormujer shorbot, succo estratto dall’anguria
Il Bangladesh ottiene la propria indipendenza dal Pakistan nel 1971, che a sua volta aveva visto la propria scissione dall’impero britannico nell’immediato dopoguerra del secondo conflitto mondiale
Tra i patrimoni dell’umanità UNESCO del Bangladesh troviamo il contrapporsi della Storica città-moschea di Bagerhat e della città-monastero di Paharpur, sede delle rovine del Vihara buddista. Inoltre, il Bangladesh ospita la foresta di mangrovie delle Sundarbans, una delle più grandi al mondo.
Lo sport nazionale del Bangladesh è il Kabaddi, una sorta di «Acchiapparella» giocato a squadre.
Il Cricket è invece lo sport più giocato, mentre restano molto popolari anche l’hockey su prato e il calcio.
Mangiare come un arcobaleno è la filosofia gastronomica orientale: assicurare la varietà di colori del cibo durante il pasto è un modo per assumere le varie proprietà nutrizionali delle diverse pietanze, di cui i colori sono dei forti indicatori. La cucina cinese, inoltre, è molto diffusa anche in oriente, tra i cui piatti più rappresentativi troviamo:
Xiao Mai, tipici ravioli cotti al vapore ripieni di gamberi e carne di maiale, accompagnati da salse agrodolci o di soia
Baozi, panini cotti al vapore ripieni di carne o verdure
Wonton, pasta ripiena di carne di maiale o di gamberetti, a cui si abbinano verdure, funghi o germogli
Lamian, pasta fatta a mano molto fina, servita in brodo o in zuppa
Changfen, involtini di pasta di riso con carne, gamberetti e verdura accompagnati da salsa di soia
Riso di Yangzhou, ovvero riso con verdure primaverili fresche di stagione fra cui pisellini, carote e mais, carne o gamberetti
Pollo kung pao, preparato con bocconcini di petto di pollo cotti con arachidi, cipollotti, peperoni e salsa di soia
Gūlǔ ròu, maiale in agrodolce
Gongbao jiding, pollo saltato insieme a arachidi, scalogno e peperoncino.
Shaokao, spiedini di carne
Jian Dui, dolcetti panati nel sesamo e fritti, ripieni di anko (una pasta a base di fagioli rossi azuki)
Nel 1971 la Cina diventa membro fisso del Consiglio Generale dell’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite).
La Cina annovera tra i Patrimoni dell’Umanità UNESCO quasi sessanta siti, tra cui il Monte Tai, la Grande Muraglia Cinese, diversi tempi e aree naturali di interesse paesaggistico (Huanglong, Valle di Jiuzhaigou e molte altre), il Mausoleo del primo imperatore Qin, i Palazzi imperiali delle dinastie Ming e Qing a Pechino e di Shenyang.
Tra gli sport più praticati in Cina troviamo le arti marziali, la pallacanestro, il calcio, il ping pong, il nuoto e il biliardo.
Proprio dalle arti marziali nascono altre pratiche di benessere, come il Qigong e il Taijiquan, ampiamente praticati come tipi di ginnastica mattutina.