Le Pubblicazioni dell'Esperto

Dal Blog di Serenissima Ristorazione 18/01/2023

Tempo di pappe


Il momento in cui il neonato inizia a vivere il momento familiare: il pranzo e la cena tutti insieme, attorno al tavolo. Il gusto che si delinea, la condivisione che comincia. Lo svezzamento del bambino è gioia, ma anche preoccupazione. La scelta di quando svezzare, di quando capire quand’è il momento. E poi come farlo?


LE TIPOLOGIE

I genitori si ritrovano a porsi molte domande quando giunge lo svezzamento. Il pediatra è la persona esperta a cui fare riferimento, sebbene tutti poi si informino anche in altri canali per avere maggiori informazioni.


Lo svezzamento può essere di due tipi.


Svezzamento tradizionale

Lo svezzamento tradizionale contempla la somministrazione di pappe (farine di cereali, omogeneizzati di carne/pesce, verdure frullate) nutrizionalmente bilanciate. Si comincia andando a sostituire la “poppata” di mezzogiorno e proponendo al bambino un piatto unico, a base di brodo. Senza utilizzare glutine e fibra, il piatto contempla all’inizio patate, carote, zucchine e farina di cereali, per poi piano piano variare con l’inserimento di altre verdure, su suggerimento del pediatra. L’olio EVO viene sempre inserito a fine cottura, a crudo.


Nello svezzamento tradizionale esistono delle tappe, dei momenti in cui si inseriscono i vari alimenti.

  • I cereali: Laura Rossl, dietista di Serenissima Ristorazione, suggerisce di cominciare con farine di cereali (riso, mais e tapioca, multi-cereali, semolino, miglio, avena, ecc). Il passaggio a consistenze solide è consigliabile entro i 10 mesi di vita con cereali in chicco (quinoa, miglio, farro, orzo…) purché siano non integrali, e con pastina piccola come ad esempio la tempestina. Dall’anno di età cominciare con la pasta dei grandi tagliata in pezzi. La polenta e le patate possono sempre sostituire la parte di cereali.

  • Le verdure: Sarebbe preferibile cominciare con zucchine e carote, posticipando l’inserimento di verdure come spinaci e biete per l’elevato contenuto di ossalati. La verdura deve essere prevista ad ogni pasto, ma non in grandi quantità: bastano 2 cucchiai.

  • Il latte e i suoi derivati: Prima dell’anno di vita, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, al bambino non si somministra il latte vaccino. Si possono però dare yogurt (bianco naturale) e formaggi, sempre in quantità ridotte.

  • I legumi e le uova: I legumi possono essere inseriti da subito purché decorticati e non semplicemente passati. Le uova possono essere proposte dall’inizio: non esiste infatti più un tempo “giusto” per somministrarle, come invece era in passato. Secondo la dietista di Serenissima Ristorazione, è meglio però cominciare con le uova sode, schiacciate nella pappa.

  • Il pesce: Non esistono indicazioni particolari sulla tipologia di pesce, l’ideale è cominciare con prodotti che contengono poche lische.


Autosvezzamento

L’Autosvezzamento, definito anche Alimentazione complementare a richiesta (ACR), è quando viene somministrato al bambino, già a partire dai 6 mesi di vita, lo stesso cibo della famiglia modificato (tritato/schiacciato) in base alle capacità masticatorie del bambino.


Seduto a tavola con i genitori, il bambino assaggia dal piatto di mamma e papà dopo che quest’ultimi hanno sminuzzato per bene gli alimenti. Giorno dopo giorno il bambino aumenta le dosi fino a quando, autonomamente, mostra di preferire il cibo alla “poppata” e si soddisfa quindi con il pranzo proposto.


LA SCELTA

Non esiste un giusto o sbagliato, dipende dalle preferenze del genitore ma soprattutto dalla capacità del bambino di relazionarsi agli alimenti. Nei servizi di ristorazione scolastica dedicati ai Nidi, Serenissima Ristorazione si dimostra sempre disponibile ad accogliere le richieste dei genitori con la predisposizione di menu ad hoc che meglio si adattano alle esigenze dei bambini.

Promosso da Serenissima Ristorazione 22/11/2022

Le Manovre pediatriche salvavita


fonte: Croce Rossa Italiana Comitato di Sabatino - Comitato dell'Area Metropolitana di Roma Capitale

"Il Progetto della diffusione delle Manovre Salvavita Pediatriche ha come finalità la diffusione della cultura della rianimazione cardiopolmonare e delle competenze necessarie ad intervenire su soggetti in età pediatrica vittime di arresto cardiaco improvviso o di ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo. Sempre più spesso vengono descritti incidenti tra le mura domestiche o nelle scuole, situazioni critiche che riguardano bambini vittime di eventi avversi a causa dell’ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo, come cibo, palline di gomma giochi, caramelle,… e se, non prontamente trattata, in pochi minuti potrebbe evolvere in arresto respiratorio al quale segue l’arresto cardiaco.


Secondo i dati dell’ISTAT il 27% delle morti classificate come “accidentali”, nei bambini da 0 a 4 anni, avviene per soffocamento causato dall’inalazione di un “corpo estraneo” e/o cibo. Passando nelle fasce di età successive la percentuale diminuisce progressivamente, ma rimane tra le più significative tra le varie cause accidentali. E’ importante, per evitare questi eventi, diffondere il più possibile non solo le Manovre Salvavita con le tecniche di disostruzione e di rianimazione cardiopolmonare di base, ma anche prevenire che ciò possa accadere."

Chi salva un bambino, salva il mondo intero: La Croce Rossa Italiana promuove il Corso MSP Manovre Salvavita Pediatriche (Esecutore), aggiornato in base alle evidenze scientifiche internazionali (ILCOR) aggiornate ed alle linee guida European Resuscitation Council (ERC e CRI). Obiettivo del Corso è facilitare i partecipanti all’apprendimento, tramite una lezione frontale teorica e stazioni di addestramento pratico a piccoli gruppi su manichini, delle principali manovre salvavita (manovre di rianimazione cardiopolmonare e di disostruzione delle vie aeree) in caso di arresto cardo-circolatorio e ostruzione delle vie aeree nel lattante e nel bambino. Al termine sarà rilasciato apposito attestato di formazione. Il corso ha una durata di circa 3 ore, ad uno costo accessibile (circa € 20,00).

Dal Blog di Serenissima Ristorazione 26/09/2022

Serenissima Ristorazione presenta Mindful Eating, i benefici di un'alimentazione consapevole


Mindful Eating è un approccio che nasce dalla mindfulness, una pratica che consiste nel coltivare una più piena presenza di sé. Applicata con successo in ambito clinico, aziendale, sportivo e ospedaliero, negli ultimi anni la pratica è stata estesa anche alla nutrizione. Nasce così la cosiddetta alimentazione consapevole, ossia prendere coscienza del cibo che mangiamo e dell'atto stesso del mangiare. Un nuovo modo di stare a tavola in cui ci si focalizza appieno sulla qualità dell'esperienza, attivando tutti i sensi e ascoltando le emozioni suscitate dal cibo.


Se applicato con costanza, il Mindful Eating aiuta a migliorare il rapporto con il cibo. Concentrarsi sull'esperienza alimentare soffermandosi su aspetto, odore, colore e sapore, ponendo attenzione alle reazioni di corpo e mente, aumenta infatti la capacità di percezione della sazietà. Le pratiche di alimentazione consapevole aiutano a ridurre al minimo i fattori, siano essi ambientali, culturali od emotivi, che influenzano l'assunzione di cibo. Nonostante non si tratti di una dieta, l'approccio del Mindful Eating ha effetto anche sulla scelta degli alimenti: essere consapevoli di ciò che si consuma si riflette inevitabilmente sulla qualità e la sostenibilità dei prodotti. Valori che sono alla base dell'operato di Serenissima Ristorazione, certa che le sfide climatiche e alimentari del nostro tempo possano essere vinte solo ottimizzando le potenzialità insite nell'educazione alla buona salute e promuovendo una cultura formativa dell'alimentazione.

Dal Blog di Serenissima Ristorazione 15/09/2022

Come combattere l'abbiocco post pranzo?

Per prevenire il classico senso di sonno dopo il pranzo, è meglio digiunare o fare un sonnellino? Nessuna delle due!


Capita spesso, più di quanto vorremmo che la stanchezza post-prandiale (questa è la dicitura corretta dell'abbiocco dopo il pranzo) è un fenomeno del tutto normale, ma possiamo tenerla sotto controllo, prima di tutto capendo bene da cosa ha origine.


Perché ci viene sonno dopo mangiato?

Si tratta di un fenomeno del tutto naturale, che ci accomuna a molti animali e non è sparito con l’evoluzione. Quando il cibo entra nell’apparato digerente, il flusso del sangue verso lo stomaco e l’intestino aumenta. Di conseguenza, diminuisce l’afflusso di sangue (e di ossigeno) al cervello.

Da un altro punto di vista, possiamo dire che quando siamo affamati il nostro corpo è vigile, istintivamente alla ricerca di cibo. Una volta saziati, invece, abbiamo l’esigenza opposta, cioè quella di limitare gli stimoli e lasciare che il corpo si concentri sulla digestione. Da qui l’abbiocco.


Quali alimenti ci rendono più assonnati?

Quelli che contengono proteine e carboidrati.


Colpa del Triptofano, un aminoacido presente in molti alimenti ricchi di proteine, che aiuta il corpo a produrre serotonina, la sostanza che regola il sonno (cicli circadiani). I carboidrati, invece, aiutano il corpo ad assorbire il triptofano. Per questi motivi, mangiare un pasto ricco di proteine ​​e carboidrati può farci sentire decisamente assonnati.

Alimenti ricchi di proteine includono: salmone, pollame, uova, spinaci, semi, latte, soia, formaggio.

Alimenti che contengono alti livelli di carboidrati sono invece, per esempio: pasta, riso, pane bianco e cracker, torte, biscotti, mais, latte, zucchero e caramelle.

Non dobbiamo dimenticare poi che gli zuccheri fanno parte dei carboidrati e che assumerne troppi provoca dei picchi glicemici, ai quali il nostro corpo risponde producendo maggiore insulina e sovraccaricando il pancreas. Questo processo incide sulla sensazione di stanchezza e sonnolenza.

Ma quindi… meglio digiunare? 🙄​ ​ Assolutamente no 😁, ecco 5 consigli

  1. Mangiamo poco e spesso: invece di mangiare pasti abbondanti, puntiamo alle giuste porzioni per i cinque pasti dalla giornata (colazione, spuntino, pranzo, merenda, cena), a partire da una gustosa colazione. Un pezzo di frutta o una manciata di noci sono sufficienti per prevenire i cali di energia.

  2. Dormiamo bene la notte: in questo modo il corpo sarà pronto per affrontare la giornata, anche se sono comprovati i benefici di un pisolino di 15-20 minuti dopo pranzo (non di più).

  3. Passeggiamo: l’aria fresca e un lieve esercizio fisico riforniscono il cervello di ossigeno: fare “due passi” (o anche 20 squat, provare per credere). In alternativa, possiamo aprire la finestra e fare qualche respiro lento e profondo.

  4. Idratiamoci: se non beviamo abbastanza rischiamo di confondere la sensazione di sete con quella di fame, e mangiamo più del necessario. Quanto bere? Almeno due litri, ma anche di più a seconda della massa corporea e dell’attività fisica.

  5. Usiamo bene la caffeina: uno o due caffè sono utili per stimolare l’adrenalina. Berne di più rende eccitabili, meno concentrati, e rallenta la digestione. Metà mattina e dopo pranzo sono i momenti ideali, perché assecondano il ciclo circadiano.

Pubblicazioni del precedente anno scolastico 2021-2022

Dal Blog di Serenissima Ristorazione 2022

Il Disgusto per imparare ad allenare il Gusto


Apprendere cos’è il disgusto per poi imparare ad allenare il gusto: il termine disgusto viene usato per indicare un forte senso di riluttanza verso un qualcosa che, nel nostro caso, stiamo ingerendo. Possiamo considerarla quindi una sorta di “sensazione” innata e al tempo stesso fondamentale, che viene attivata in modo inconscio dal nostro corpo in reazione ad alcuni stimoli che riconosciamo come “nocivi”. Ma in realtà è il frutto dei percettori che ognuno di noi ha sulla propria lingua (figura affianco):

1 AMARO

2 ACIDO

3 SALATO

4 DOLCE


Occorre dunque allenare il palato, imparando a differenziare i vari gusti, sapori e sensazioni collegate. In primo luogo è importante specificare che i gusti fondamentali sono 5, ovvero dolce, salato, acido, amaro e UMAMI. Quest’ultimo, in lingua giapponese, significa “saporito” e viene associato ad alcuni prodotti e preparazioni come il brodo di carne, il pomodoro e il formaggio stagionato (parmigiano).

Il gusto dolce, considerato come una sensazione piacevole, è correlato a cibi ricchi di carboidrati semplici come il comune zucchero da cucina e viene percepito grazie alla punta della lingua.

Il gusto salato, percepito nella zona laterale della lingua, invece, può essere facilmente associato al sale che usiamo tutti i giorni durante le nostre preparazioni. Esso, inoltre, interferisce con la percezione del dolce e dell’amaro.

Il sapore acido che spesso viene definito anche come aspro, agro o acre viene captato sui bordi del fondo della lingua ed è facilmente riconoscibile in alcuni tipi di frutta come i pompelmi, ma anche in alimenti come i formaggi fermentati.

Infine, parliamo del gusto amaro, che viene percepito molto bene proprio grazie alla sua intensità. Risulta essere un gusto che con il tempo abbiamo imparato ad apprezzare ma che inizialmente veniva percepito come “sgradevole” e “cattivo”. È captato nella parte anteriore della lingua e lo possiamo facilmente ritrovare in alcune verdure come radicchio, cicoria, rucola ecc.

Dallo Staff di Dietisti di Serenissima Ristorazione 2022

Il Diario Alimentare

Il DIARIO ALIMENTARE è uno strumento molto utile per tracciare ciò che si assume nel corso della giornata e, dunque, della settimana. maggiori approfondimenti nell'apposita sezione (DIARIO ALIMENTARE).

Dal Blog di Serenissima Ristorazione 2022

La corretta conservazione degli alimenti in casa aiuta a diminuire gli sprechi

Anche un frigorifero non correttamente ordinato può essere tra le cause degli sprechi alimentari familiari. Al contrario, un frigorifero ben ordinato può invece influire sulla corretta conservazione degli alimenti e anche sul risparmio energetico.


Occhio alle istruzioni

Il primo suggerimento, anche se sembra una banalità, è quello di leggere le istruzioni del vostro frigorifero: come regolare la temperatura e monitorare che effettivamente corrisponda è il principale sistema per garantire la corretta conservazione degli alimenti. Un prodotto fresco ben conservato dura molto di più, mentre uno confezionato garantisce di arrivare adeguatamente almeno fino alla data di scadenza.

Aiuta senz’altro mantenere ogni alimento nel proprio scomparto:

  • Nel cassettone inferiore, riponete frutta e verdura

  • Nel ripiano appena sopra il cassettone, il più freddo, conservate carni, pesce e i cibi crudi da dover cuocere

  • Nei ripiani ancora sopra, potete conservare eventuali pietanze già cotte (avanzi), gli affettati e i formaggi

  • Negli scomparti dell’anta laterale è possibile conservare burro, lievito, bevande.


First IN, First OUT

Il secondo suggerimento, invece, lo cogliamo direttamente dal settore professionale: il sistema FIFO (first in - first out). È opportuno organizzare ogni ripiano del frigorifero ponendo avanti i prodotti con scadenza più ravvicinata (First in – first out, ossia “quel che prima entra, prima esce”). Indubbiamente è il miglior sistema per monitorare le scadenze ed evitare gli sprechi.

In aggiunta a ciò, è anche opportuno saper leggere correttamente le etichette delle date di scadenza: “Consumare entro il” indica il termine ultimo di consumazione del prodotto, mentre la dicitura “Consumare preferibilmente entro il” suggerisce che il prodotto possa essere edibile (assaggiare prima!) anche dopo la data indicata.

È anche vero che una inadeguata conservazione può comunque inficiare sulla durata di un prodotto, anche se non ha superato il limite della data di scadenza.


Divide ac custodiunt

Al terzo podio, consigliamo di separare con contenitori chiusi i generi alimentari diversi tra loro. In primo luogo, perché un sistema per evitare contaminazioni (ad esempio la possibile salmonella sul guscio di un uovo non andrà ad intaccare l’insalata, che invece viene consumata cruda). In secondo luogo, sistemare i prodotti lontano dalle pareti del frigorifero, lasciando spazio per consentire un minimo di areazione, è lo step successivo per garantirsi cibi duraturi.

Tenete sempre presente che ogni alimento ha bisogno di specifici schermi contro luce e ossigeno, per potersi mantenere adeguatamente: ad esempio la carne è bene conservarla in contenitori ermetici ed opachi, mentre la verdura fresca migliora il suo grado di mantenimento se avvolta in carta o canovacci (che ne consentono la traspirazione)


Invece, cipolle, aglio, patate e frutta possono anche essere conservati fuori dal frigorifero, a temperatura ambiente:

  • patate, cipolle e aglio in cassette o contenitori che garantiscano l’areazione, e sempre al riparo dalla luce

  • la frutta in cestini, ma badate bene che molti accostamenti costituiscono una potenziale criticità dovuta alla produzione di etilene: non mettete a contatto tra loro mele, albicocche, cachi, avocado, banane, fichi, kiwi, mango, pesche, pere e meloni, altrimenti si correrà il rischio in una maturazione accelerata, con conseguente produzione di muffa o insetti

Dallo Staff di Dietisti di Serenissima Ristorazione 2022

Cosa sono le pause attive?

Si tratta di piccole pause di movimento della durata di pochi minuti, eseguibili in una stanza (es. aula o anche a casa), progettate per essere facilmente eseguibili dai bambini. Le pause attive integrano un momento formativo allo svago, scaricando la tensione e ricaricando l'attenzione. Scopri di più nell'apposita sezione (CLICCA QUI).

Dallo Staff di Dietisti di Serenissima Ristorazione 2022

Stagionalità degli alimenti

Anche a casa, assecondare la stagionalità naturale dei prodotti ortofrutticoli apporta numerosi valori aggiunti alla salute e all'ambiente. non solo si avrà certezza di consumare prodotti freschi di stagione, ma di trovarne anche in maggiori quantità a chilometro zero. Inoltre, il rispetto della stagionalità favorisce coltivazioni naturali, secondo il clima stagionale, riducendo gli impatti ambientali dei processi produttivi

CALENDARIO DEI PRODOTTI ORTICOLI FRESCHI

GENNAIO: Barbabietole, broccoli, carciofi, cavoli, cavolini di bruxelles, cavolfiori, finocchi, porri, rape, verze, zucca.

FEBBRAIO: Barbabietole, broccoli, carciofi, cavolfiori, cavolini di bruxelles, finocchi, porri, rape, verze.

MARZO: Broccoli, carciofi, cavolfiori, cavoli, cavolini di bruxelles, finocchi, piselli, porri, ravanelli, verze.

APRILE: Cavolfiori, cavolini di bruxelles, carciofi, fave, finocchi, patate novelle, piselli, porri, ravanelli, verze, zucchine.

MAGGIO: Carciofi, fagioli, fagiolini, fave, finocchi, funghi, patate novelle, peperoni, piselli, pomodori, ravanelli, verze.

GIUGNO: Barbabietole, cavolfiori, cetrioli, fagioli, fagiolini, finocchi, funghi, insalatine da taglio, melanzane, peperoni, piselli, pomodori, ravanelli, zucchine.

LUGLIO: Barbabietole, cetrioli, coste, fagioli, fagiolini, funghi, insalatine da taglio, melanzane, peperoni, piselli, pomodori, ravanelli, zucca, zucchine.

AGOSTO: Barbabietole, cetrioli, coste, fagioli, fagiolini, funghi, insalatine da taglio, melanzane, peperoni, piselli, pomodori, ravanelli, zucchine, zucca.

SETTEMBRE: Barbabietole broccoli, cavolfiori, cavoli, cetrioli, fagioli, fagiolini, finocchi, funghi, insalatine da taglio, melanzane, peperoni, pomodori, ravanelli, verze, zucca.

OTTOBRE: Barbabietole, broccoli, carciofi, cavolfiori, cavoli, cavolini di bruxelles, cetrioli, fagioli, fagiolini, finocchi, funghi, melanzane, peperoni, pomodori, porri, radicchio, rape, verze, zucca.

NOVEMBRE: Barbabietole, broccoli, carciofi, cavolfiori, cavolini di bruxelles, fagioli, fagiolini, finocchi, porri, ravanelli, verze, zucca.

DICEMBRE: Barbabietole, broccoli, carciofi, catalogna, cavolfiori, cavolini di bruxelles, finocchi, porri, rape, zucca.

CALENDARIO DEI PRODOTTI FRUTTICOLI FRESCHI

GENNAIO: Arance, cachi, clementine, mandarini, kiwi.

FEBBRAIO: Arance, clementine, kiwi, mandarini.

MARZO: Arance, kiwi.

APRILE: Arance, kiwi.

MAGGIO: Ciliege, fragole, kiwi.

GIUGNO: Albicocche, ciliege, fragole, meloni, nettarine, susine, anguria.

LUGLIO: Albicocche, anguria, ciliege, fichi, fragole, meloni, nettarine, susine, pesche.

AGOSTO: Albicocche, anguria, fichi, meloni, nettarine, pesche, prugne, susine, uva.

SETTEMBRE: Meloni, nettarine, pesche, prugne, susine, uva, anguria.

OTTOBRE: Arance, clementine, mapo, uva.

NOVEMBRE: Arance, cachi, clementine, kiwi, mapo, uva.

DICEMBRE: Arance, cachi, clementine, mandarini, kiwi.

Dallo Staff di Dietisti di Serenissima Ristorazione 2022

Tra Allergie e Intolleranze

Come ben sappiamo, i bambini che soffrono di problematiche legate alle allergie alimentari sono in notevole aumento. Si pone quindi la necessità di formare e informare sia i genitori che tutti gli utenti legati all’ambiente scolastico sulle procedure legate alla realizzazione delle diete definite “speciali” e sulla gestione delle eventuali emergenze.

Sono in fase di realizzazione brevi video clip (CLICCA QUI) che hanno come obiettivo finale quello di sensibilizzare tutti gli utenti su argomenti di vitale importanza tra i quali:

  • Spiegazione di cosa sono le allergie e le intolleranze

  • Pratiche da adottare in presenza di alunni allergici o intolleranti

  • Corretto utilizzo del farmaco salvavita (penna auto-iniettabile di adrenalina)

Il fine ultimo del progetto risulta quindi essere quello di costruire un punto di riferimento per le famiglie e per tutti gli utenti delle scuole, chiarendo gli aspetti principali delle allergie e intolleranze alimentari.

Dal Blog di Serenissima Ristorazione 2022

LA COLAZIONE: LA CHIAVE DI UN BUON RITORNO A SCUOLA

Il ritorno a scuola è ricco di cambiamenti: dalla sveglia mattutina, alla routine modificata, all’emozione dell’inizio di un nuovo percorso, al lasciare per la prima volta il figlio. Uno degli aspetti più importanti e a volte meno considerati è l’essenzialità della prima colazione: per fretta e per abitudine a volte si tende a tralasciare il giusto apporto calorico mattutino che cambia il decorso della giornata. Serenissima Ristorazione da anni propone vademecum e laboratori sulla corretta alimentazione: uno dei punti cruciali è proprio la colazione.


I BENEFICI

La sonnolenza, la difficoltà di concentrazione e l’ipoglicemia sono le conseguenze della mancanza della colazione, che assicura il 20/30% dell’apporto calorico giornaliero. Qualora mancasse infatti, il corpo richiederebbe di colmare il cosiddetto “buco nello stomaco” con piccoli snack, che spesso non sono salutari; il livello delle prestazioni diminuirebbe e verrebbe a presentarsi lo stress metabolico.


LA COLAZIONE DEI BAMBINI

L’attenzione, la concentrazione, la resistenza sono doti che vengono richieste nell’ambito scolastico e che vengono garantiti dalla giusta energia che una buona colazione riesce ad apportare. La mancanza di abitudine nei genitori e la velocità portano a non consumare il pasto mattutino come si dovrebbe, rincorrendo quindi a merendine al volo, ma ciò comporta un disequilibrio delle abitudini alimentari che a mali estremi può portare all’obesità.

La convivialità e la condivisione sono le parole chiavi che possono portare il bambino ad avere la giusta abitudine, ossia la colazione. Dedicare almeno dieci minuti al pasto mattutino, seduti tutti insieme a tavola, crea un momento piacevole che porta il sorriso e il giusto apporto di calorie.


Cosa mangiare

La colazione dei bambini deve contenere grassi e proteine, carboidrati complessi, vitamine, minerali e fibre: diventa quindi ottimo come colazione l’abbinamento tra latte o yogurt, pane o biscotti o fette biscottate, cereali e frutta.

E dopo una buona colazione, buon ritorno a scuola.